Il tirante è un elemento strutturale sottoposto a trazione,
adatto a trasmettere i carichi in profondità.
Il tirante si compone di una parte attiva, di ancoraggio vero
e proprio, e di una parte passiva, vale a dire di trasferimento
delle sollecitazioni dalla testata di ancoraggio sul manufatto
al terreno. Il tirante può essere iniettato a bassa pressione,
oppure ad alta pressione, mentre in riferimento alla
durabilità nel tempo si differenzia in tirante temporaneo e
tirante definitivo.
Il tirante è formato da trefoli che sono a loro volta formati da
funi d’acciaio intrecciate tra loro. I tiranti si distinguono per
il numero dei trefoli (che incidono sulla portata del tirante
stesso).
Il metodo della perforazione viene scelto in base al tipo di
terreno in cui si opera ed è quindi possibile scegliere una
di queste tecniche:
1. con eliche
2. con martello fondo foro con spurgo ad aria
3. con o senza rivestimento
La perforazione viene eseguita con una sonda che può
essere attrezzata con eliche come quelle usate nello scavo
dei pali o con un martello fondo foro con spurgo ad aria o
ad acqua adatto per scavare in terreni molto duri come ad
esempio la roccia o le murature. Finita la perforazione si
introduce manualmente nel foro il tirante della lunghezza
prevista da progetto. Posizionato il tirante si provvede
all’iniezione della boiacca cementizia attraverso gli appositi
iniettori.
La prima iniezione viene eseguita nel sacco poi nella
restante parte dell’ ancoraggio fino alla saturazione,
visibile per mezzo dei tubicini di sfiato.
Nell’ ultima fase di lavoro, dopo la maturazione della
boiacca, si inseriscono le piastre, le boccole e le rispettive
chiavi per poter procedere poi alla tesatura del tirante alla
forza di esercizio prevista.
|